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L’INTERVISTA ALL’ORSETTO RICCHIONE

L’imagogelificatore è un macchinario in grado di materializzare tutto ciò che è immaginario per qualche minuto. Abbiamo conosciuto e intervistato l’orsetto ricchione

GA: Abbiamo solo 60 secondi quindi pensiamo sia meglio andare dritti al punto. Quando nella canzone sei stato definito orsetto ricchione come l’hai presa?

OR: Già questa domanda dimostra quanto quella canzone abbia distorto la mia immagine pubblica. Non credo sia più il tempo di definire una persona in base alla propria sessualità

GA: Non vogliamo entrare nel dibattito legato ai diritti LGBT, preferiamo scusarci per l’esordio infelice e chiederti piuttosto: come stai?

OR: Non molto bene. Tu staresti bene se una persona ti intervista in qualità di Orsetto Ricchione piuttosto che di Orsetto? Voglio dire, la vostra abitudine nel catalogare le persone in base alle proprie inclinazioni sessuali fa parte di un mondo che non ci appartiene più ed è proprio la vostra pigrizia mentale a non permettere al mondo di fare un passo verso la direzione giusta

GA: Quindi ci pare capire che dopo la canzone sia nata in te una nuova consapevolezza, sei diventato a tutti gli effetti un attivista. Cosa ne pensi del DDL Zan?

OR: Il DDL Zan è incompleto perché non contempla i peluches. Qualcuno direbbe che ci si può accontentare di un primo passo ma voglio sottolineare che se non iniziamo a considerare gli orsetti come vite senzienti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, allora non è questo il mondo in cui voglio vivere

GA: Hai mai pensato di fare causa ad Elio e li Storie Tese per quella sfortunata canzone?

OR: Per ottenere cosa? Visibilità? Attenzione? Non credo che accusare Elio di un testo scritto nel 1992 sia un modo corretto di agire. Quello che mi è dispiaciuto, non mi vergogno nel sottolinearlo, è il fatto che nessun membro della band si sia scusato o sia tornato sull’accaduto. Bastava rettificare, dire una cosa del tipo “oggi non mi sognerei nemmeno lontanamente di scrivere un testo del genere” o “abbiamo sbagliato ma negli anni ’90 non c’era attenzione per le parole e il contesto”. Invece niente. Per chiudere l’argomento vorrei ricordare come finisce il pezzo: “e come avrai capito adesso ti inculo” Ci siamo capiti. Il solito luogo comune della persona gay vista come un predatore sessuale, un pervertito che gira per la città a lanciare monetine a terra chiedendo se qualcuno le raccoglie per poi abusare di lui a sorpresa. Ma ci rendiamo conto? Di cosa stiamo parlando? Ecco, almeno di questo devono vergognarsi e sarebbe opportuno correggere il tiro.

GA: Orsetto noi ti ascoltiamo volentieri ma cambiamo argomento, ti vedi ancora con il vitello dai piedi di spugna e il vitello dai piedi di balsa?

OR: Non c’è stata nessuna storia tra noi e non li vedo da tempo. Settimana scorsa ho incontrato il vitello dai piedi tonnati e non se la passa male. Lavora come responsabile di una catena di Fast Food a Cormano e sembra aver raggiunto l’equilibrio che gli è sempre mancato. Dovreste parlare con lui, davvero, sembra un’altra persona

GA: Cosa fai tu nella vita?

OR: Aspetta. Prima di parlarti di me vorrei aggiungere le ultime considerazioni sulla canzone di cui stavamo parlando. Sicuramente conoscete l’altra canzone di Elio, Omossessualità. E’ uscita tre anni dopo e i nostri sono caduti nello stesso errore. Cito a memoria: “limonare con altri maschi, fare il puttano, omossessualità”

GA: Dobbiamo farti notare che il contesto è fondamentale, è ironico, dice anche “sono quello che sono, cosa ci vuoi fare” e dopo aver detto “lo prendo in culo come voi” aggiunge “ma amo più di voi”. Noi la leggiamo come una canzone a favore dei diritti lgbt

OR: E’ questa cosa del contesto che vi inganna. Certe parole sono omofobe sempre, non esiste il contesto giusto in cui dirle

GA: Scusaci orsetto ma tra un attimo scomparirai, ci sarebbe piaciuto parlare di te ma hai voluto parlare solo della canzone. Concedici un’ultima domanda. Qual è il tuo gusto di gelato preferito?

OR: Amarena ma non mi dispiace il gusto zuppa inglese

PUF!

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